benessere in gravidanza, psicologia, psicologia perinatale, riflessioni personali, sostegno dopo parto

Lo sapete di cosa si occupa una Psicologa Perinatale?

Psicologa
Psicoterapeuta

Una psicologa perinatale si occupa di promuovere e sviluppare il benessere dei neogenitori, nel periodo che va dal desiderio di diventare genitori, fino al compimento dei primi 4 anni di vita del bambino.

Non esiste un iter univoco, per specializzarsi in psicologia perinatale perché attualmente questo ambito non è ancora ben definito dal punto di vista istituzionale, ma mi auguro che presto lo diventerà, anche viste le proposte formative che si stanno strutturando in altre regioni proprio per permettere ai colleghi e alle colleghe che vogliono ampliare le loro competenze in questo ambito, di poterlo fare con più facilità.

Il professionista che opera nella perinatalità si occupa di prevenzione quando promuove corsi di accompagnamento alla nascita e incontri informativi su tematiche relative ad allattamento, fisiologia del sonno neonatale, difficoltà nel pre e post parto legate alle modalità di comunicazione e interazione con il bambino/a, accompagnamento alla ripresa lavorativa e inserimento al nido; inoltre fornisce consulenza alla genitorialità, sostegno nella prematurità, e supporto psicologico nella PMA alle coppie.

Un altro ambito, strettamente correlato alle cure perinatali, ha a che fare con l’insorgenza di disagio o sofferenza durante la gravidanza o nel periodo successivo al parto. La psicologa, in questo caso è formata per intervenire, in caso di depressione perinatale, post natale e in caso di lutto. Il lutto per la morte di un piccolino/a, prima della nascita o dopo la nascita è un evento traumatico che colpisce la coppia in modo improvviso e inaspettato e che genera un dolore che ha bisogno di uno spazio per essere elaborato.

Alla psicologa perinatale sono richieste inoltre, diverse competenze per collaborare in sinergia con le altre figure professionali che lavorano nell’ambito materno infantile, ginecologi, ostetriche, pediatri, puericultrici, infermieri e consulenti in allattamento.

Ovviamente anche un collega psicologo uomo può dedicarsi alla psicologia perinatale e mi auguro che sempre più uomini, magari papà, siano motivati, quanto lo sono io, a creare spazi di condivisione, il mio articolo, non voleva essere discriminatorio ma essendo donna sono un filo femminista anche nella scelta della “a” al posto della “o”.

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